"L'altro inquilino"

Edizioni Casagrande
Bellinzona, 2002

...Un romanzo comico e surreale, ambientato in una metropoli marittima popolata di figure stravaganti,
a un tempo tragiche e spassosissime.

I.
Tutte le sere, poco prima dell'ora in cui di solito abbassavamo la serranda del nostro negozio, io e il mio aiutante vedevamo un uomo magro e giovane che camminava accigliato davanti alle vetrina. La sua espressione titubante e la spalla destra appena inclinata (oltre al completo di lana coperto di pelucchi) facevano capire che da anni non disponeva di casa né di un'occupazione. Il suo cappotto grigio cenere aveva due grandi tasche a toppa che traboccavano di libri in edizione «paperback». Indossava scarpe scolorite, pantaloni scuri coi risvolti e una sciarpa marrone lunga circa un metro. Mentre passava davanti alla nostra porta, verniciata alla bell'e meglio con una tintura diluita al 70 per cento, gettava uno sguardo dentro il negozio stando però bene attento a che non lo vedessimo. Non gli davo mai importanza, perché in quei momenti ero impegnato a leggere i decreti che ci arrivavano dal Ministero dell'Industria e Commercio ed a farli poi conoscere al mio aiutante Strisci.
...

In una metropoli non ben identificata, con un porto, canali e treni sotterranei, il signor Bombesi gestisce una piccola sartoria dove lavora con il suo aiutante Strisci. Nel negozio si affacciano ogni tanto personaggi misteriosi che chiedono strane commesse: un cappotto che emani odore di tabacco o un vestito talmente orribile da tenere a distanza chiunque. «Non andavo mai da nessuna parte, perché in quel periodo mi limitavo a sperare di "cambiare vita" ed aspettavo un evento che mi aiutasse a farlo», dice Bombesi. Finché i loschi traffici del suo vicino di casa (che può spiare grazie a un soffitto trasparente) non lo indurranno ad assumersi dei rischi e a pedinarlo fino nelle discariche di rifiuti tossici e nei cimiteri delle automobili ai margini della città. Passando attraverso repentini cambi di stagione, storie d'amore che riemergono dal passato, bevande sperimentali altamente corrosive e un grigio fumo che sembra avvolgere ogni cosa, il sarto riuscirà a infiltrarsi in un'organizzazione segreta che gli fornirà la chiave di molti misteri.
Tra giallo e noir, il romanzo di Salabelle sposa, in modo del tutto inusuale, la vena tragica con quella comico-grottesca e surreale: il che lo avvicina da una parte alla grande letteratura mitteleuropea (primo fra tutti Robert Walser, ma anche Svevo) e dall'altra alla tradizione padana e alle atmosfere stralunate di Malerba e di Celati. I suoi personaggi sono uomini che non si sentono a casa in nessun posto, inclini a compiere gesti e azioni privi di senso, ma anche capaci di imprevedibili risorse. Con un linguaggio spoglio, fatto di deliri e di dialoghi fulminanti, Salabelle mostra una notevole capacità inventiva nel costruire un intreccio carico di tensioni, di suspense e di colpi di scena.
(risvolto di copertina)