"Un assistente inaffidabile"

Bollati Boringhieri Editore
Torino, 1992

Vincitore del premio Giuseppe Berto 1992

La vicenda, nera e paradossale, di un venditore di cappelli e di suo nipote, «assistente che non assiste».

I.
A un anno esatto dalla mia espulsione dal liceo scientifico «Tubbo», le mie giornate si trascinavano monotone nel negozio di cappelli di mio zio Mariano. Dalla mattina alla sera lui stava seduto di sghimbescio con mezzo busto sopra il tavolo e l'altro mezzo sporgente nel vuoto, mentre nella strada polverosa si sentivano i rombi dei camion. I cappelli erano disposti sugli scaffali secondo le gradazioni dei loro colori, ma in una zona del locale in cui diventavano subito sporchi. Restavo sempre vicino a lui, facendo conti minuziosi o compulsando i registri, o tracciavo segni su un mio blocco nel tentativo di fare un romanzo.
...

In una bottega di cappelli, tra due zii che si nutrono di crackers e patatine, il giovane protagonista di questa storia trascina la propria esistenza in un'atmosfera dove tutto ammuffisce, tra improbabili mestieri (scrittore su ordinazione, collaudatore di materassi e di poltrone per autobus) e il tentativo, continuamente scoraggiato, di un romanzo. La vicenda, i personaggi, i luoghi sono da racconto «nero», nei toni dell'assurdo.
Attraverso questa comicità paradossale si riconosce il tema della giovinezza che scorre sola e senza orientamento, come un'epoca di malattia febbrile.
Con questo libro Maurizio Salabelle è al suo esordio narrativo.
(risvolto di copertina)